Scriveteci

We transcribed the population’s registers starting from year 1669 and we designed a huge genealogical tree of all families, with branches in the whole world.
Would you like to share your experience or simply find your roots? Do not hesitate to contact us. You won’t regret it!

Abbiamo trascritto i registri della popolazione di Corippo dal 1669 al 1960. È in fase di elaborazione l'Albero Genealogico di ogni patronimo con le relative ramificazioni in tutto il Mondo.
Avete un legame con Corippo e desiderate condividere la vostra esperienza o semplicemente trovare i vostri antenati? Non esitate a contattarci, non ve ne pentirete.


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martedì 30 dicembre 2014

Felice e Gioioso 2015



Per i frequentatori del Blog che non hanno la possibilità di visitare personalmente il presepe nella Chiesa della Madonna del Carmelo a Corippo, pubblichiamo alcuni significativi dettagli augurandovi BUON 2015.






Con estro creativo, abilità manuale e grande impegno alcuni giovani volontari hanno allestito il presepe nella  Chiesa di Corippo. Ogni anno sempre più bello è ormai diventato un appuntamento imperdibile per gli amanti della rappresentazione natalizia e non solo. Adulti e bambini estasiati dal fruscio di ruscelli e cascate abilmente inseriti nel paesaggio armonioso ornato da fontane e ponticelli e popolato da personaggi disposti con cura sul muschio. Le profonde grotte scavate nei tronchi non fanno che aggiungere mistero a tutto quanto è già misterioso. Le musiche e i canti natalizi fanno il resto.
COMPLIMENTI RAGAZZI, BUON 2015 ANCHE A VOI E GRAZIE.

giovedì 1 maggio 2014

Il Patriziato di Corippo



Anche per la Valle Verzasca sembra giunta l’ora delle aggregazioni. Un Comune nuovo di circa 900 abitanti, grazie alla fusione di Sonogno, Frasco, Brione Verzasca, Corippo e Vogorno, a cui si aggiungeranno le parti di Valle dei Comuni di Lavertezzo e Gerra. 


Corippo dopo tanti anni perderà il suo simpatico primato di Comune meno popoloso della Svizzera. A proposito il mese scorso con il decesso di Marino, un doveroso pensiero in sua memoria, il numero di domiciliati è passato da dodici a undici. Difficilmente nel nuovo Legislativo e tantomeno nell’Esecutivo di valle ci sarà posto per un corippese. E allora chi tutelerà gli interessi di questo magnifico, pittoresco e visitatissimo villaggio aggrappato alla montagna?
 
Il 27 aprile scorso ho partecipato all’Assemblea Ordinaria del Patriziato di Corippo. A dire il vero non eravamo in molti. Pochi anche gli interventi, ma dalle parole del sindaco, che fino all’anno scorso era pure presidente dello stesso Patriziato, ci siamo resi conto che in futuro l’unico ente che potrà continuare a far vivere Corippo sarà il Patriziato. Questo piccolo ma attivo ente che già oggi deve gestire un grande territorio di valle facendo affidamento in massima parte sul volontariato dei suoi affiliati. Un collegio di amministratori ben affiatato, propositivo e motivato fa da traino a tutto questo.
Significativo l’elogio da parte della Rivista Patriziale Ticinese, 2014 n. 1, http://alleanzapatriziale.ch/ ne cito alcuni passaggi:
“Ci sono molti esempi che dimostrano l’attaccamento al proprio territorio ed alle proprie radici da parte dei Patrizi. A Corippo, minuscolo villaggio della Valle Verzasca, è attivo uno dei più piccoli Patriziati del Cantone Ticino che è costantemente attivo per aiutare il Comune che fatica a trovare le risorse necessarie per far fronte ai propri oneri. L’impegno del Patriziato risulta molto importante e fornisce un valido supporto mettendo a disposizione molti volontari. La pulizia e il ripristino dei sentieri, il rifacimento di ponticelli pericolanti la manutenzione di zone boschive e tanto altro ancora, richiedono parecchio impegno. Inoltre, ogni anno, alla fine di giugno, si svolge la tradizionale giornata di pulizia delle vie del paese e dei sentieri limitrofi fino alle località di Liano e Novei alla quale partecipano parecchi Patrizi e simpatizzanti. Il paese viene tirato a lucido per dare un degno palcoscenico alla Festa della Madonna del Carmelo che si tiene qualche domenica dopo.”

La giornata di pulizia "di strecc" inizia con l'assegnazione dei rispettivi compiti
e poi via, al lavoro
a ognuno il suo

anche il camposanto riceve le sue cure

qualche piodella da rimettere a posto

una meritata pausa

e il villaggio cambia volto

si sgombera quanto raccolto
si ripongono gli atrezzi
la foto di rito, stanchi ma felici
e poi anche qualcosa sotto i denti. Bella giornata.
Ecco, il Patriziato di Corippo c’è e ci sarà anche in futuro, anche dopo l’aggregazione dei comuni della Valle Verzasca e i Patrizi ci metteranno sicuramente il cuore per far si che questo avvenga.

martedì 18 marzo 2014

Chi manca sulla foto?



Sappiamo per certo che questa foto scattata presumibilmente tra il 1900 e il 1920 non è completa, manca la parte sinistra sulla quale sono ritratti altri componenti della numerosa famiglia Scilacci. Se qualcuno ha informazioni in merito o disponesse dell'originale è pregato di contattarci. Grazie.

giovedì 6 febbraio 2014

Da Corippo alla Napa Valley



 
 -Quanto possono portare lontano le “strade del vino”? Questa volta, molto. Addirittura nella Napa Valley. Cosa c’entra con il Ticino? C’entra, eccome. Perché il winemaker di una delle più quotate aziende di quella regione, Michael Silacci della Opus One, ha origini vicinissime alle nostre. I suoi avi sono partiti, esattamente cento anni fa, da Corippo.-


Con queste parole Carla Rezzonico Berri apriva l’articolo/intervista che mi ha incuriosito parecchio. Per sua cortese concessione ne riporto alcuni passaggi con le relative illustrazioni. Il testo completo lo si trova sulla Rivista TicinoVino n.1 anno 2011, edita da Rezzonico Editore SA.




UN SOGNO CHIAMATO AMERICA.
Era il 1911, quando Luigi Scettrini lasciò Corippo, il villaggio natale abbarbicato sugli erti pendii della Valle Verzasca. La meta sua e del cugino che partiva con lui era l’America, il grande sogno di una vita migliore che da più di cinquant’anni attirava i giovani del Vecchio Mondo. Aveva 17 anni e un futuro davanti che avrebbe conquistato con il lavoro e la fatica. E così fu: Luigi, nel frattempo diventato “Louis”, negli States si fece una posizione, cominciando, come quasi tutti i nostri emigranti, con i lavori umili in un ranch della California fino a diventarne proprietario con alcuni parenti. Ma nel corso della sua lunga esistenza Louis Scettrini non dimenticò mai quel pugno di case in pietra aggrappate alla montagna e tornò regolarmente in Ticino e a Corippo, accompagnato, man mano che crescevano, dai suoi nipoti “americani”. Il suo attaccamento lo spingeva ad interessarsi di quanto succedeva nella terra dove era nato sia coltivando rapporti epistolari con i parenti, sia leggendo l’ ”Eco di Locarno”, il trisettimanale della regione (edito dalla Rezzonico-Carminati che ora cura la rivista che avete tra le mani), a cui era abbonato e che si faceva spedire oltre oceano.

TRA VECCHIO E NUOVO MONDO
Tra i nipoti che conobbero il Ticino in compagnia del nonno c’era Michael Silacci, “winemaker” della Opus One creata da Robert Mondavi e dal Barone Philippe de Rothschild nel 1979 con il progetto di produrre un vino che riflettesse le due identità, quella americana e quella francese, il Nuovo e il Vecchio Mondo.
Incontriamo Michael che con molta disponibilità accetta di raccontarsi. Dalle sue parole traspare il grande affetto e l’importanza che il nonno ha avuto nella sua formazione.

VORREI VENDEMMIARE...
Erano gli anni ’70, partii per un lungo viaggio che toccò, tra l’altro, le isole Hawai e il Giappone. Avevo con me la tenda, campeggiavo dove mi trovavo. Ironia della sorte, qualche anno dopo, nella distesa dove avevo piantato la mia tenda allora, un luogo deserto, ho trovato un lussuoso resort... Conobbi molte persone, tra di esse una ragazza francese che più tardi diventò mia moglie.
Visitai Parigi, non conoscevo la lingua ma volevo trovare un lavoretto per guadagnarmi da vivere. Mi dissero che in quel periodo si cercavano aiuti per la vendemmia. Partii verso Nantes, durante il viaggio ripetevo tra me una delle poche frasi che avevo imparato “je voudrais faire les vendanges”. Mi presentai in un “domaine”, dapprima mi fecero trasportare sacchi di zucchero, poi mi trovai fra le vigne. Ho capito che vendemmiare è facile, ma vendemmiare bene non lo è.
Michael Silacci frequenta l’università Davis in California, continua gli studi a Bordeaux, torna alla Davis e poi inizia a lavorare:
Sei anni per Beaulieu Vineyard, uno in Oregon, altri sei anni alla Stag’s Leap Wine Cellars, finché nel 2001 è chiamato alla direzione dell’Opus One a Oakville, nella Napa Valley.