A volte siamo confrontati con veri e propri Rebus come in
questo caso tratto dai vecchi registri parrocchiali di Corippo:
“+Antonio figlio di ??leramo Carbonaro et di Galicia sua
moglie è stato battezato il 25-aprile 1612 il Compare è ?.co dicti galin? Et la
comare è Giaccomina moglie del m??goia”
·
“+” (si
intende che è deceduto)
·
“??leramo”
(si potrebbe interpretare come Giloramo
ma poi confrontando la “G” con quella di “Giaccomina” sorge qualche dubbio. Baltramo era invece un nome conosciuto)
·
“?.co” (si
utilizzava per accorciare il nome di Domenico ma l’iniziale non convince)
·
“galin?” (potrebbe essere un soprannome Galina o Galino)
·
“m??goia” (forse mangoia)
La più verosimile interpretazione dovrebbe
essere:
Antonio figlio di Baltramo Carbonaro e di Galicia sua moglie
è stato battezzato il 25 aprile 1612, il padrino è Domenico detto Galino e la
madrina è Giacomina moglie del Magoria.
Qui iniziano le verifiche. Di sicuro Carbonaro era un
soprannome/nome che appare regolarmente sui documenti di quel periodo. Galicia invece
no, allora potrebbe essere Salicia ed avere avuto qualche influsso sulla
formazione del nome Scilacci?
La madrina Giacomina moglie di quel Mangoia che in realtà potrebbe
essere Magoria. Si sa che questa famiglia di Locarno aveva contatti regolari
con la Valle Verzasca.
E Domenico Galino o forse Gallino padrino del battezzato da
dove spunta?
Ma per fortuna ci sono anche documenti meno impegnativi.
Un lavoro da certosino, il tuo!
RispondiEliminaComplimenti! Sto facendo un lavoro simile a Bisuschio (Varese)... e a volte è davvero ben complicato!
RispondiEliminaGrazie. È vero, a volte la conoscenza, la pazienza e l'intuito non bastano.
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